- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- E' una pianta sempreverde epifita, emiparassita di numerosi alberi, soprattutto delle latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, olmi, noci, meli, ma anche delle conifere: pino silvestre e pino montano. Se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita. Caratterizzato da foglie oblunghe e coriacee della larghezza di circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, il vischio ha i fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre translucide e con l'interno gelatinoso e colloso. Frequente in collina fino a un'altitudine di 1.100-1.300 m di quota. Fiorisce da Marzo a Maggio.
- Componenti
- Colina, lectine, polipeptidi (viscotossine), derivati dell'acido caffeico, alcaloidi, flavonoidi (derivati dalla quercetina), fenilpropani, lignani (siringenina, siringaresinolo), triterpeni, ammine biogenetiche (tiramina), polisaccaridi (galatturonani, arabinogalattani), acidi grassi saturi, vitamina C, mucillagini.
- Uso
- I componenti della pianta di vischio sono relativamente poco tossici e l'ingestione comporta generalmente una lieve gastroenterite. Gli estratti concentrati, invece, possono causare un'intossicazione importante, che può manifestarsi con diplopia, midriasi, ipotensione, confusione mentale, allucinazioni, convulsioni. In passato i giovani rametti venivano essiccati e ridotti in polvere per usarla come diuretico, per curare la gotta, come antispasmodico, antiepilettico, ipotensivo, vasodilatatore e per ridurre il battito cardiaco.
- Cucina
- Note
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