Caratteristiche della Specie

Nome Comune
- Rovo comune, More, Rogo, Rovo da more, Rovo canino, Rogo di macchia.
Famiglia
- Rosaceae
Commestibilità
- Commestibile
Morfologia
- E' una pianta arbustiva perenne, semicaducifoglia, sarmentosa con fusti aerei a sezione pentagonale lunghi fino a 6 metri, provvisti di spine arcuate. Le foglie sono imparipennate, costituite da 3-5 foglioline a margine seghettato di colore verde scuro, ellittiche o obovate e acuminate, pagina superiore glabra e pagina inferiore tomentosa con peli bianchi. I fiori bianchi o rosa, sono composti da cinque petali e cinque sepali. Sono raggruppati in racemi a formare infiorescenze di forma oblunga o piramidale. Il frutto è composto da numerose piccole drupe, verdi al principio, poi rosse e infine nerastre a maturità. Cresce nei cespuglieti, bordi di strade e canali fino 2.000 m di quota. Fiorisce tra maggio e giugno.
Componenti
- Acidi organici (ossalico, citrico, malico, succinico), idrochinone, arbutina, pectine, tannini, rubatrone, calcio, magnesio, rame, potassio, manganese, sodio, zuccheri, vitamina C, K, H, acido folico, fibra alimentare, carotenoidi, tannini, alfa-linolenico, acido linoleico, acido ellagico.
Uso
- Ha proprietà antidiabetiche, astringenti, depurative, detergenti, diuretiche, toniche. Il frutto ha azione blandamente lassativa indicata in pediatria, i fiori hanno un'azione ipoglicemizzante mentre le foglie hanno azione astringente e antiinfiammatoria utile nei disturbi emorroidali e nelle ragadi anali. I primi germogli primaverili vengono colti per produrre un'acqua aromatica, depurativa, in grado di favorire la cura dell'intestino.
Cucina
- Le more si usano per la preparazione di sciroppi, liquori, marmellate, gelatine, torte, gelati, sorbetti, per aromatizzare l'aceto e come coloranti per alimenti.
Note
- Le more fanno parte dell'alimentazione umana fin dai tempi più remoti. Lo stesso Ippocrate, famoso medico, nei suoi scritti, fa riferimento alla mora. I romani usavano masticare le foglie per curare le emorragie gengivali.

Rubus ulmifolius Schott

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