- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- E' una pianta erbacea o arborescente, annua o perenne con fusto rossastro di 2-3 metri. Le foglie con il picciolo molto lungo, sono palmato-lobate con il bordo dentato, verdi o rosse, verticillate e caduche. I fiori sono raggruppati a grappoli in un'infiorescenza sulla cui parte basale sono collocati quelli maschili mentre i fiori femminili si trovano nella parte alta. I frutti consistono in capsule spinose, costituite da tre valve, che a maturazione si aprono liberando tre semi grossi, lucenti, marmorizzati di rosso o di bruno con una linea sporgente sulla faccia ventrale. Cresce arro in ambienti disturbati, nelle discariche, lungo le strade, dal livello del mare a 300 m di altitudine. Fiorisce tra luglio e ottobre.
- Componenti
- Ricina, ricinina, acido rinoleico, linoleico, linolenico, palmitico, stearico, diidrossiestearico, oleico, licosanoico, enzimi, vitamine, sali minerali.
- Uso
- La totalità della pianta è tossica, particolarmente i semi, a causa della presenza di ricina. L'ingestione provoca disturbi addominali, vomito e diarrea, aumento della temperatura cutanea, embolia, emorragie intestinali, ridotta emissione di urine. Si instaurano anche disturbi del ritmo cardiaco e spasmi tetanici. I semi sono ricchi di un olio che deve le sue proprietà purgative alla presenza dell'acido ricinoleico. L'olio di ricino è usato industrialmente quale lubrificante, per vernici, smalti, fibre sintetiche, bio-plastiche, cosmetici, nella fabbricazione di candele e per l'impermeabilizzazione dei tessuti. Viene anche impiegato per curare disturbi della pelle, ustioni, scottature solari, tagli, abrasioni e per rinvigorire i capelli.
- Cucina
- Note
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