- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- E' una pianta perenne, erbacea, vigorosa, con grosso fittone orizzontale, fusiforme a polpa bianca; fusti eretti a sezione tetragonale, ramificati, lignificati alla base, succulenti in alto, glabri; rami subcilindrici. Le foglie, picciolate, sono alterne, ovali-lanceolate con margine intero o ondulato, base arritondata e apice acuto, spesso mucronato. I fiori apetali, sono portati da peduncoli bianchi e riuniti in racemi lassi, eretti o patenti, opposti alle foglie. I frutti sono simili a bacche, esteriormente rigati, lucide, prima verdi, poi purpuree e infine nere. Contengono 10 semi, reniformi o lenticolari, lucidi, neri. Sono riuniti in grappoli persistenti e diventano penduli a maturazione per un graduale incurvamento dei peduncoli verso il basso. Cresce fino a 400 m di quota in terreni incolti, campi, ruderi. Fiorisce da luglio a ottobre.
- Componenti
- Uso
- Tutta la pianta è da considerarsi tossica e la sua ingestione produce bruciori della bocca e della gola, salivazione, vomito, diarrea sanguinante, sonnolenza, pizzicore e formicolio in tutto il corpo, vertigini, spasmi, convulsioni, e coma. In passato, la fitolacca veniva utilizzata come rimedio contro la stitichezza, le ulcere cutanee, i disturbi reumatici, le tonsilliti, le faringiti, le congiuntiviti, i disturbi dispeptici e la dismenorrea.
- Cucina
- Note
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