Caratteristiche della Specie

Nome Comune
- Cicerchia porporina, Cicerchia articolata, Climeno, Galletto.
Famiglia
- Leguminosae
Commestibilità
- Velenosa
Morfologia
- Pianta erbacea annuale, assai polimorfa, alta circa un metro, glauca e glabra, con fusti largamente alati, ascendenti e rampicanti, ramificati alla base. Foglie inferiori ridotte al solo picciolo appiattito, le medie e superiori imparipennate composte di segmenti alternati su un rachide alato e terminanti in un cirro ramificato; stipole lineari-lanceolate, semiastate, intere o dentate. Inflorescenza racemosa con 2-5 fiori pedicellati. Corolla papilionacea a vessillo di color rosso-violaceo; ali azzurre, rosee o bianche. Il frutto è un legume scanalato nel dorso e lievemente ristretto tra un seme e l'altro. Cresce ai margini dei boschi e nei campi ma anche in luoghi erbosi aridi fino a 1.000 m di quota. Fiorisce da aprile a giugno.
Componenti
- Acido ossalildiamminopropionico, carboidrati (amido e glucosio), fibre grezze (cellulosa ed emicellulosa), sali minerali (calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro e zinco) e vitamine (vitamina B1, vitamina B2 e vitamina PP).
Uso
- Sono molto ricche di proteine di buona qualità e amminoacidi essenziali. I suoi semi tuttavia contengono anche una neurotossina, un glucoside amaro che risulta ancora più indigesto di quello dei lupini, considerata la causa della malattia detta neurolatirismo, una patologia neurodegenerativa. L'intossicazione causata dall'abuso di cicerchia provoca una sindrome neurotossica caratterizzata da disturbi nervosi comportamentali, convulsioni, paralisi degli arti inferiori dopo lunghi periodi di assunzione. Nonostante tutto, notevole è l'impiego delle cicerchie in fitoterapia. Il consumo di cicerchie è consigliato negli stati di stanchezza e affaticamento, nei disturbi della memoria, nei casi di astenia e stanchezza mentale soprattutto negli studenti e negli anziani.
Cucina
- In alcune regioni del centro Italia si riusa coltivare questa antica pianta per usi alimentari. Le cicerchie prima di essere consumate necessitano di ripetuti lavaggi in acqua salata e una lunga cottura. Non abusarne nell'uso.
Note
- La sua coltivazione nasce nell'Antico Egitto, quando veniva utilizzato nelle preparazioni di focacce, pani e semplici zuppe. Nei periodi di carestia, ad esempio durante l'ultima guerra mondiale, venivano consumati i semi cotti come i piselli in minestroni.

Lathyrus clymenum L.

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