Laburnum anagyroides Medik.
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Nome Comune
Maggiociondolo, Avorniello, Cantamaggio, Laburno, Amborno, Falso ebano.
Famiglia
Fabaceae
Commestibilità
Velenosa
Morfologia
E' un piccolo albero caducifoglio con portamento arbustivo. La corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti. Le foglie, composte da tre foglioline, hanno un lungo picciolo, sono glabre superiormente e pelose inferiormente. Le infiorescenze consistono in vistosi racemi penduli (stile glicine), lunghi 10-30 cm, con abbondanti fiori papilionacei profumati, a calice campanulato, leggermente bilabiato e corolla giallo oro. I frutti sono legumi piatti, pubescenti, deiscenti che contengono molti semi bruni e velenosi. Presente in tutta Italia nei boschi di latifoglie fino a 800 m di quota. Fiorisce tra maggio e giugno.
Componenti
Citisina, laburnina, anagirina, cistina, metilcistina, laburnamina.
Uso
Tutta la pianta è velenosa. L'ingestione di parti della pianta provoca nausea, vomito e diarrea, convulsioni, paralisi respiratoria, coma. In passato si usava per la cura delle malattie nervose, contro l'isteria, contro l'asma e le malattie del fegato. Particolarmente velenosi sono i legumi con i semi, sia per l'uomo che per capre e cavalli, specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.
Cucina
Nessun uso alimentare è possibile per la forte tossicità.
Note
Il legno è duro e pesante, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. L'albero è noto anche come falso ebano in quanto il legno di esemplari molto vecchi poteva essere usato in sostituzione dell'ebano.