- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- Pianta perenne, cespugliosa, glabrescente, aromatica, alta circa mezzo metro con fusto legnoso alla base, ascendente e ramificato con peli crespi minutissimi. Ha foglie lanceolate, brevemente picciolate, opposte, generalmente revolute sui bordi e con ghiandole sessili; quelle fiorali sono acute, non aristate all'apice. Fiori ermafroditi, raggruppati in verticillastri ascellari, volti da un lato, e ravvicinati in spiga terminale unilaterale; calice generalmente arrossato, pubescente tubuloso di ceruleo-porporino, con labbro superiore bilobo, quello inferiore trilobo, forte odore aromatico simile alla canfora e sapore amarognolo ma gradevole; 4 stami lungamente sporgenti. Il frutto è un tetrachenio ovoideo o oblungo, con tre spigoli ottusi, glabro e con minute fossette, ogni parte racchiude 1 seme nero rugoso. Cresce prevalentemente nelle zone montane del nord Italia fino ad un’altitudine di 1.200 metri. Fiorisce da luglio a settembre.
- Componenti
- Pinocanfone, b-pinene, isopinocanfone, tujone e limonene, acido rosmarinico, caffeico, ursolico, diterpeni, triterpeni (marrubiina, acido oleanoico), flavonoidi (diosmina, esperidina), tannini.
- Uso
- Ha proprietà espettoranti, antisettiche, stimolanti, digestive, carminative ed aromatizzanti, mentre per uso esterno vanta proprietà astringenti ed antinfiammatorie. Nell'impiego erboristico viene usato per sedare la tosse e gli eccessi di asma, stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorire i processi digestivi, eliminare i gas intestinali. L'olio essenziale è utilizzato nel trattamento delle bronchiti croniche, acute e asmatiformi e delle tossi grasse o dolorose. Attenzione poichè per la presenza di chetoni, è potenzialmente neurotossico (epilessia).
- Cucina
- Note
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