- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- Pianta erbacea annua o bienne, alta circa mezzo metro. Ha radici lunghe e fusiformi, fusto eretto, semplice o più spesso ramificato. E' rivestita di lunghi peli molli vischiosi che sono maleodoranti se stropicciati. Le foglie sono ovato-oblunghe, acutamente lobate di color verde-grigiastro opaco; quelle superiori sono amplessicauli, le inferiori sono picciolate. I fiori sono solitari o in gruppi poco numerosi, eretti o portati un po' obliquamente, all'ascella delle foglie nella parte superiore della pianta. Calice persistente campanulato con cinque denti acuti. Corolla lunga quasi il doppio del calice, a forma d'imbuto. Alla fine della fioritura i fiori, giallastri con una fine reticolatura violetta e fauce di color rosso vinoso scuro, risultano densamente raggruppati all'apice dei fusti e dei rami. Cresce su macerie e ruderi, presso gli ovili, sotto i muri, lungo le strade fino a 1.600 m di quota. Fiorisce fra giugno e agosto.
- Componenti
- Uso
- Tutte le parti della pianta sono altamente tossiche, se ingerite possono provocare convulsioni, difficoltà respiratorie e addirittura la morte. Ha proprietà sedative, spasmolitiche, analgesiche, narcotiche. E' stato usato come sedativo nelle enteriti, enterocoliti, coliche, dolori vescicali e dismenorree, tossi nervose e ostinate, laringiti, nevrosi con agitazione e tremore. Data la notevolissima tossicità, l'uso farmacologico per autodosaggio di parti della pianta è assai pericoloso e lo stesso uso con dosaggi farmaceutici più rigorosi è comunque rischioso.
- Cucina
- Note
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