- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- E' una pianta perenne, erbacea, suffruticosa, alta sino a 80 cm, fogliosa, con fusto legnoso alla base, strisciante e poi eretto, con guaine triangolari di foglie morte. Le foglie superiori sono intere, con forma ovata e sempreverdi; le inferiori, di colore verde molto scuro, persistenti, palmate e con margine dentato. I fiori, di odore molto sgradevole, globosi, verdastri, penduli e con screziatura violetto-purpureo sui petali, sono portati in infiorescenze costituite da 3-15 elementi. I petali sono ovali, gli stami numerosi ed appariscenti. I frutti sono acheni con rostro uncinato. Cresce al margine dei boschi, nei cespuglieti, sino a 1.000 m di quota. Fiorisce da gennaio ad aprile.
- Componenti
- Uso
- Tutta la pianta è velenosa sia per gli uomini sia per gli animali. Particolarmente sensibili al veleno risultano essere cani, gatti, mammiferi di piccole dimensioni e cavalli. L’intossicazione provoca uno stato generale di agitazione, paralisi del sistema nervoso centrale, disturbi del battito cardiaco, salivazione, diarrea, coliche, vomito. Le radici sono considerate antielmintiche, cardiotoniche, catartiche, diuretiche, emetiche, emmenagoghe, stupefacenti. La medicina popolare ritiene che possa ridurre la pressione sanguigna; la radice veniva utilizzata per favorire la cicatrizzazione.
- Cucina
- Note
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