Digitalis grandiflora Mill
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Nome Comune
Digitale gialla grande, Digitale a grandi fiori, Digitale ambigua.
Famiglia
Scrophulariaceae
Commestibilità
Velenosa, Mortale.
Morfologia
E' una pianta erbacea perenne alta fino a 1 metro con gemme situate alla base del terreno e con fusti a infiorescenza terminale. La radice è ramosa con la parte centrale ingrossata. Il fusto è eretto, verde, molto foglioso e finemente pubescente, ingrossato alla base. Le foglie basali sono semplici con una forma lineare-spatolata, acute all'apice e dentellate sui bordi. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte, sessili e quasi amplessicauli e a disposizione alterna lungo il fusto. L'infiorescenza è formata da un folto racemo terminale bratteale. I fiori hanno una disposizione unilaterale, sono sostenuti da peduncoli e la corolla è di forma tubiforme - conica, di colore giallo pallido, allargata sul bordo. I frutti sono lunghe capsule che presentano all'interno piccolissimi semi rotondeggianti. Si trova nei boschi cedui e nelle radure delle regioni montane e prealpine. Fiorisce da giugno a settembre.
Componenti
Eterosidi cardiotonici (digitossina, gitossina, digossina, gitalina), eterosidi flavonoidici, digito-flavone, saponine, mucillagini, enzimi, acidi organici, manganese, calcio, potassio.
Uso
I componenti tossici hanno potenti effetti sul cuore: aumentano la forza di contrazione del muscolo cardiaco (effetto inotropo positivo) ed hanno proprietà antiaritmiche. Sono principalmente indicati nella terapia dell'insufficienza cardiaca; tuttavia le stesse sostanze, se assunte in dosi eccessive, possono causare seri problemi, quali aritmie e blocchi cardiaci, talora letali. Il digitale si impiega nelle malattie acute e croniche del cuore, nelle polmoniti, nelle forme iniziali della tubercolosi polmonare, nelle cardiopatie valvolari in fase di scompenso.
Cucina
Nessuna applicazione culinaria.
Note
Le proprietà medicinali della Digitale non erano conosciute dagli antichi. Le foglie delle piante selvatiche sono più ricche di principi attivi di quelle coltivate. Si raccolgono le foglie caulinari al momento della fioritura, possibilmente dopo mezzogiorno o con tempo secco.