- Nome Comune
- Famiglia
- Commestibilità
- Morfologia
- E' una pianta erbacea con radice carnosa di colore bianco. Fusto eretto, alto fino 2 metri, striato, fistoloso, pruinoso, cavo e con numerosi rami nella parte superiore, spesso chiazzato e arrossato in quella inferiore. Le foglie basali sono alterne, grandi e picciolate, a margine dentellato, con un picciolo robusto simile al fusto, dilatato alla base in modo da inguainare il fusto. I fiori appaiono generalmente al secondo anno di vita e sono portati in infiorescenze ad ombrella di colore bianco. I frutti di colore verde grigio, a forma di cuore, sono diacheni composti da semi ovati e appiattiti ed irregolarmente solcati con coste prominenti. Il frutto intero è inodore, se schiacciato emana un odore simile all'urina di topo. Si trova nelle campagne italiane, ai bordi delle siepi, nei pressi dei rigagnoli, ai bordi delle strade, tra le macerie, negli orti, fino ai 1.500 m di altitudine. Fiorisce tra aprile ed agosto.
- Componenti
- Alcaloidi piperidinici (coniina, cicutina, conidrina, pseudoconidrina, conicina, metilconicina, conmaculatina), glucosidi flavonoidi, curarina, olii essenziali, fibre, sali minerali.
- Uso
- La pianta è tossica sia per il bestiame sia per l'uomo. Il principio più attivo è la coniina (a-propilpiperidina). La dose massima consentita per l'uomo è di 2 mg corrispondenti a 6-8 foglioline. L´avvelenamento si manifesta con convulsioni e contrazioni cui segue paralisi generale in progressione fino alla morte. La morte può sopravvenire già dopo 15 minuti dall'ingestione. In dose inferiore a quella mortale, nell'antichità, veniva usata per i suoi effetti narcotici e antispasmodici, attualmente viene somministrata come antidolorifico. Nella medicina omeopatica preparati di cicuta vengono suggeriti per il trattamento di patologie diverse, come vertigini, mal di testa, problemi agli occhi, problemi mestruali o urinari e sessuali, ipertrofia prostatica, cisti, cancro o problemi nervosi.
- Cucina
- Note
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