Chenopodium bonus-henricus L.
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Nome Comune
Farinello buon-enrico, Spinacio di Montagna, Orapi, Violatro.
Famiglia
Chenopodiaceae
Commestibilità
Commestibile
Morfologia
Pianta erbacea perenne eretta, alta 30-75 cm, dotata di uno spesso rizoma ed un fusto biondo. Tutta la pianta ha un aspetto farinoso e colloso dovuto alla presenza di numerosi peli vescicolosi. Le foglie basali, dotate di un lungo picciolo, sono cuneiformi ed astate alla base con margine intero leggermente ondulato. Di colore verde scuro nella pagina superiore e chiare e farinose in quella inferiore. Infiorescenza a spiga senza foglie, a volte reflessa posta all'apice del fusto, formata da piccoli fiori bruno-verdastri a 5 sepali e stami. Semi neri e lucenti. Cresce presso le malghe, luoghi incolti o ruderali ma concimati, dai 500 fino ai 2.500 m di altitudine. Fiorisce da maggio ad agosto.
Componenti
Mucillagini, saponine, betalaine, acido ossalico, potassio, magnesio, calcio, ferro, zinco, vitamina A, B1, B6, B12, E, C, acido pantotenico, folati.
Uso
Ha proprietà emollienti, lassative e vermifuge. Molto ricco di ferro è un ottimo remineralizzante ed è quindi un buon ricostituente, antianemico, lassativo e depurativo. Per uso esterno si applicano le foglie fresche come cataplasma sugli ascessi per accelerarne la maturazione.
Cucina
In cucina si possono usare le foglie giovani crude condite con olio, pepe, succo di limone e con aggiunta di gherigli di noci formano un’ottima insalata. Le foglie in estate lessate brevemente in acqua salata, si prestano agli stessi usi degli spinaci, particolarmente pregiati nei ripieni, ma anche nel minestrone, al burro, nelle frittate. I getti fiorali si possono consumare come gli asparagi.
Note
Per il suo contenuto di acido ossalico è sconsigliato il consumo ai sofferenti di calcoli, artrite e reumatismi. Per riconoscerla basta toccare la pagina inferiore delle foglie che al tatto sembra coperta di sabbia fine.