Calla palustris L.
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Nome Comune
Calla di palude, Calla palustre.
Famiglia
Araceae
Commestibilità
Velenosa
Morfologia
E' una pianta perenne acquatica rizomatosa che non va confusa con quelle comunemente note in italiano col nome di Calla. I rizomi sono interrati sul fondale di laghi tranquilli, oppure galleggianti; presenta foglie con lunghi piccioli, carnose e cerose, cuoriformi. In primavera produce lunghe infiorescenze a spadice, con una lunga spata bianca che le avvolge; in autunno lo spadice si ricopre di piccoli frutti rossi, al cui interno è contenuto un solo seme. Fiorisce tra giugno e luglio. Predilige i climi temperati e acque poco profonde e ferme.
Componenti
Alcaloidi (aroine), saponine, glicosidi che per scissione possono dare origine ad acido cianidrico, ossalati di calcio.
Uso
La calla palustris è molto velenosa, contiene composti tossici che si concentrano nei frutti ma sono anche presenti nel rizoma e nelle foglie. L'ingestione provoca tumefazione della lingua, edema faringeo, vomito, diarrea, dolori addominali, midriasi, alterazioni ritmo cardiaco, convulsioni, coma.
Cucina
Non si conoscono usi alimentari data la sua forte tossicità.
Note
Calla deriva dal greco Kalos, bello, infatti questa acquatica è molto affascinanante. A causa dell’inquinamento e della bonifica di molte aree paludose, questa essenza è stata ed è attualmente ancora tra le più minacciate di estinzione. Per usi ornamentali in un biolaghetto fornisce con la sua presenza una particolare nota di eleganza. Deve essere esposta al sole e non teme il gelo, risulta di facile coltivazione per la sua rusticità.