Aristolochia clematitis L.
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Nome Comune
Aristolochia, Stralogi, Erba astrologa, Pistolochia.
Famiglia
Aristolochiaceae
Commestibilità
Velenosa
Morfologia
E' una pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm; fusto eretto, flessuoso, semplice o ramificato alla base, erbaceo; foglie a disposizione alterna, con lamina ovata-arrotondata cuoriformi alla base, profondamente cordata, con apice ottuso; fiori piccoli muniti di un corto peduncolo, riuniti in fascetti di 2-6 all'ascelle delle foglie, con perigonio giallastro, ventricoso alla base, poi tuboloso, con l'aspetto di un lungo imbutino rigonfio alla base, ristretto in alto e terminante con un lembo espanso; corolla mancante; frutto globoso del tipo capsula. Pianta poco comune, cresce nei boschi di latifoglie, nelle siepi ombrose e nei luoghi incolti fino a 1.100 m di quota. Fiorisce da aprile a maggio.
Componenti
Alcaloidi (aristolichina, magnoflorina, clematitina, fitosterina), olio essenziale, acido aristolochico, tannino, amido, colina, resina, allantoina, fitosterina.
Uso
Essendo altamente tossica, è vietato l'uso di ogni sua parte essendo pericolosa per l'organismo, irritante per l'intestino, carcinogenica e genotossica. L'uso domestico e in fitoterapia è stato abbandonato, ma viene ancora inserita nei composti omeopatici contro l'irritabilità, la depressione, l'insufficienza venosa, il mal di testa mattutino, la congestione nasale con lacrimazione, il mal di denti, le mestruazioni dolorose.
Cucina
Nessun utilizzo alimentare a causa della sua elevata tossicità. Solo le radici essiccate una volta erano ritenute commestibili.
Note
Nell'antichità le Aristolachie clematitis erano impiegate per la loro azione stimolante per accelerare il parto e alleviarne i postumi e per le proprietà astringenti, diuretiche ed emmenegoghe.